DS4Planet Festival

The ideas generated during the Festival

The winning ideas

Among the 10 ideas generated during the Festival, one from the community impact category and one from the business category were awarded €1,000 and will continue on the path to realization with Studio Shift, through an NEB Grow incubation program worth €10,000 in services.

All the ideas generated during the festival

BeLong. Resta per scoprire, torna per sentirti a casa

Categoria: business

Alessia Arrigoni
esperto ambientale

Filippo Attanasio
imprenditore

Nicole Personeni
cooperatrice sociale

Katarina Riccardi
designer

Elias Rosato
designer

BeLong è un servizio di mediazione che connette due realtà apparentemente distanti ma complementari: la Valtellina, con il più basso tasso di case occupate permanentemente in Italia (solo il 44%, dati ISTAT), e i lavoratori urbani alla ricerca di un’esperienza autentica di riconnessione con la natura e la comunità. Il nostro obiettivo è offrire un’opportunità di rigenerazione per chi, pur non volendo diventare un nomade digitale, è vicino al burnout e desidera allontanarsi temporaneamente dalla frenesia metropolitana.

In risposta a questi due temi è stato strutturato un servizio di ricerca territoriale, mediazione e garanzia. A livello pratico si configura come un prodotto di welfare aziendale, che consente ai dipendenti di trascorrere un periodo minimo di un mese in smart working in Valtellina, integrandosi con il territorio e la sua comunità. Ci occupiamo di selezionare abitazioni attualmente sfitte, organizzare attività di formazione per preparare i fruitori del servizio ad una permanenza sostenibile. Inoltre, un punto centrale della nostra strategia è creare sinergie con le associazioni locali. Si genera così un vortice positivo: si crea un arricchimento reciproco e interdipendenza tra i soggetti coinvolti che diventano a tutti gli effetti parte di uno stesso ecosistema. Questo scambio reciproco rafforza i legami, creando un circolo virtuoso di crescita e inclusività. Il territorio valtellinese beneficerà di una presenza costante e responsabile, che stimola l’economia locale e valorizza le risorse del territorio. 

Un ulteriore risvolto sul medio/lungo termine è la possibilità che questi abitanti temporanei diventino in un futuro abitanti permanenti, rispondendo ad uno dei bisogni del territorio. 

Questo approccio innovativo offre molteplici vantaggi: le aziende migliorano il benessere dei propri dipendenti e rafforzano la loro immagine attraverso un’offerta di welfare sostenibile, aggiungendo attrattività alla propria realtà.

Un team di residenti si occuperà di accogliere i nuovi arrivati, offrendo un punto di riferimento e introducendoli alla vita e alle tradizioni del luogo. La fase guidata è una spinta per avviare un processo di apertura individuale al territorio, accendendo la curiosità e l’interesse a conoscere e vivere a tutti gli effetti il luogo ospitante. Nel medio/lungo termine, l’esperienza evolve da semplice soggiorno a un vero e proprio senso di appartenenza, trasformando chi arriva da ospite temporaneo a parte integrante della vita locale. 

Una volta avviata l’esperienza, il nostro compito sarà garantire che il progetto si svolga nel rispetto degli equilibri ambientali e sociali, monitorando che le attività proposte siano in linea con i principi di sostenibilità e inclusività.

Il modello di business è sostenibile per BeLong grazie al finanziamento iniziale delle aziende partner, con un ritorno sull’investimento previsto entro due anni e una prospettiva di triplicare l’investimento in cinque anni. BeLong rappresenta una soluzione concreta e replicabile per valorizzare territori meno abitati, promuovere il benessere dei lavoratori e supportare uno sviluppo economico sostenibile e inclusivo.

Valtellina 114 - Podcast

Categoria: impatto sulla comunità

Rossella Aldegani
cooperatrice sociale

Andrea Cerri
cooperatore sociale

Irene Giorgetti
designer

Arianna Libera
artista

Paolo M. Robles
architetto

Il progetto “Valtellina 114- Podcast” nasce con l’obiettivo di promuovere un turismo leggero e sostenibile lungo il Sentiero Valtellina, attraverso un podcast di comunità che mette al centro la partecipazione attiva dei cittadini e dei turisti. L’idea si inserisce nello scenario dei “New Commons”, ponendosi come strumento per incentivare la valorizzazione del territorio valtellinese, con un focus particolare sulle tematiche ambientali e sul cambiamento climatico.

Il podcast ha una duplice funzione: da un lato, mira a diffondere conoscenze e consapevolezza su pratiche di sostenibilità ambientale, dall’altro, vuole offrire strumenti e competenze legate alla realizzazione di un prodotto podcast e quindi allo storytelling, teatro, narrazione coinvolgendo la cittadinanza. Attraverso racconti, testimonianze e narrazioni creative, il progetto intende promuovere un’immersione autentica nel territorio, favorendo una visione condivisa del futuro che rispetti le specificità ambientali e paesaggistiche della Valtellina.

Il progetto si fonda sui valori del New European Bauhaus (NEB), che si riflettono nelle sue tre componenti principali:

  • Bello: Lo storytelling e la scrittura creativa arricchiranno il podcast, mentre il logo e l’intro musicale del podcast potranno essere selezionati tramite un contest artistico. La valorizzazione del paesaggio contribuirà alla qualità estetica del progetto.
  • Sostenibile: L’intero progetto avrà un basso impatto strutturale e paesaggistico, poiché si appoggerà a strumenti digitali come i QR code e la piattaforma online per il podcast. Le tematiche trattate includeranno il cambiamento climatico e le buone pratiche ambientali.
  • Insieme: Il progetto è concepito in coprogettazione con il territorio, promuovendo il networking tra le realtà locali e stimolando il protagonismo dei cittadini. Grazie alla sua natura scalabile, potrà essere replicato lungo l’intero percorso del Sentiero Valtellina e in altri territori con contenuti tematici specifici.

I principali beneficiari di “Valtellina 114- Podcast” saranno i cittadini, le associazioni locali, gli studenti coinvolti nei percorsi formativi e di co-progettazione, nonché i turisti, che potranno fruire gratuitamente del podcast. Il progetto mira a sensibilizzare la comunità locale su tematiche legate alla sostenibilità, offrendo al contempo ai visitatori un’esperienza più consapevole e coinvolgente nel territorio.

La realizzazione del progetto prevede il coinvolgimento di un team multidisciplinare, composto da formatori e consulenti su temi ambientali e storytelling, facilitatori per il processo di co-progettazione e designer per la comunicazione e la grafica. Il budget sarà utilizzato per coprire i costi delle consulenze, dei facilitatori, della produzione audio-video e della promozione del podcast attraverso pannelli e mappe.

Il progetto “Valtellina 114- Podcast” rappresenta un’iniziativa innovativa e replicabile, che intende promuovere il turismo sostenibile, valorizzare il territorio e costruire una comunità consapevole delle sfide ambientali future. Con il suo approccio inclusivo e partecipativo, “Valtellina 114- Podcast” potrà fungere da modello per altri territori, creando una rete di collaborazione e sensibilizzazione ambientale su larga scala.

ReLeaf

Categoria: business

Noemi Aondio designer

Lucia Caron
designer

Alessandra Coppola designer

Andrea Geminiani
designer

Paolo Sciacchitano
cooperatore sociale

ReLeaf è una startup innovativa che si propone di portare relief, ovvero sollievo e benessere, alle comunità naturali e umane attraverso la rinascita degli spazi verdi abbandonati. Immersa in un contesto futuro caratterizzato dalla condivisione delle risorse naturali, ReLeaf affronta una domanda cruciale: come trasformare il surplus di queste risorse, con un focus sulle aree verdi pubbliche inutilizzate, in vettori di rigenerazione e benessere collettivo?

L’approccio integrato dell’azienda prevede diverse fasi. In primo luogo, essa mappa il territorio per identificare le aree verdi abbandonate. Una volta individuati questi spazi, conduce un’analisi etnografica partecipata che coinvolge attivamente la popolazione locale. Questo processo di co-creazione garantisce che le opinioni e le necessità della comunità siano al centro del lavoro, promuovendo un forte senso di appartenenza e raccogliendo dati preziosi per informare le decisioni future.

Sulla base delle informazioni raccolte, ReLeaf sviluppa piani strategici con soluzioni praticabili per la rigenerazione delle aree identificate. Tali piani includono linee guida per garantire il rispetto degli standard ambientali, assicurando che le azioni intraprese siano sostenibili e rispettose del contesto ecologico. Una volta approvati dagli enti pubblici, l’azienda facilita il contatto con professionisti ambientali e team di servizi ecosistemici, garantendo risultati efficaci e duraturi.

ReLeaf si rivolge a due categorie principali di clienti: da un lato, gli enti pubblici che beneficiano dei servizi di rigenerazione, e dall’altro, i professionisti ambientali che possono ampliare la loro visibilità e offrire le proprie competenze. La missione dell’azienda è fungere da ponte tra le esigenze delle comunità e le competenze degli esperti, promuovendo un cambiamento sostenibile e inclusivo. In questo modo, ReLeaf non solo restituisce vita e valore agli spazi abbandonati, ma contribuisce anche a un ambiente più sano e a una comunità unita e partecipe.

La visione è chiara: trasformare le aree verdi trascurate in opportunità di sviluppo sostenibile, promuovendo il benessere collettivo, sia per il territorio sia per le comunità. Con questa iniziativa, l’azienda aspira a creare un futuro in cui le risorse naturali siano gestite in modo condiviso e responsabile, contribuendo a una società coesa e consapevole. Attraverso il suo impegno, ReLeaf desidera ispirare un cambiamento positivo, rappresentando un’opportunità per una nuova era di collaborazione e rigenerazione ecologica.

Genuibit

Categoria: business

Leonardo Gaist
artista

Tatiana Martinez designer
Andrea Rovetta designer

Samuele Sala Veni
designer

Anna Vezzali
local

Genuibit è il primo sistema di tracciabilità e certificazione che integra l’arte con la tecnologia per una comunicazione accessibile ed emozionale dei dati. La proposta consiste in un sistema innovativo pensato per i consorzi locali, progettato per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione di informazioni legate alle colture. Il kit di sensori promosso dai consorzi consente di monitorare i parametri ambientali specifici di ogni coltura, offrendo una visione d’insieme sull’andamento del prodotto nel territorio. Installato direttamente dai singoli produttori, il sistema rappresenta una soluzione economicamente accessibile per la certificazione di genuinità dei prodotti. Questo è reso possibile grazie al sostegno economico dei consorziati, che facilitano l’acquisto del kit a un costo competitivo, affiancato da un piccolo abbonamento mensile a carico del produttore. Grazie a questa struttura, i produttori non solo accedono al sistema di certificazione, ma possono anche selezionare un artista dal pool disponibile per commissionare opere d’arte personalizzate, capaci di raccontare la genuinità del prodotto.

Il coinvolgimento degli artisti è una delle innovazioni chiave di Genuibit: attraverso l’interpretazione creativa dei dati raccolti, si crea una narrazione esperienziale del prodotto che unisce arte e scienza. Questo approccio permette di affiancare l’arte ai dati, creando un ponte empatico che riconnette il consumatore alla storia e ai valori dietro ogni prodotto, offrendo una prospettiva unica sul percorso che ha portato il cibo sulla sua tavola.

In questo modo, Genuibit non solo supporta i consorziati nell’ottenere una certificazione trasparente e di valore, ma offre anche ai piccoli produttori strumenti di comunicazione avanzati, capaci di esaltare la genuinità e l’autenticità del loro lavoro. L’obiettivo è rendere accessibile a tutti i produttori, anche i più piccoli, la possibilità di valorizzare i propri prodotti e raccontarne l’unicità attraverso dati e arte.

Genuibit Vino è il kit specifico progettato per le colture vitivinicole, che sarà lanciato inizialmente nel territorio valtellinese. Con il supporto dei consorzi, l’idea punta a estendersi oltre la Valtellina e la Lombardia, affinché la trasmissione empatica dei dati diventi un nuovo modello di narrazione dei diversi prodotti e territori per il consumatore finale.

Genuibit è un nome dinamico: oggi dedicato al “Vino”, potrà evolvere in futuro per raccontare, con lo stesso modello scalabile, innumerevoli prodotti tipici, esaltando le loro unicità.

Comunéla

Categoria: impatto sulla comunità

Sofia Scognamillo
designer

Diletta Micol Tobia
designer

Luca Toscano designer
Vittoria Viglione esperto ambientale

Il progetto mira a creare una piattaforma digitale per mettere in rete le associazioni del terzo settore presenti sul territorio valtellinese. Il suo scopo è rispondere alle esigenze specifiche delle organizzazioni, ottimizzando la comunicazione e la gestione delle attività e degli eventi attraverso strumenti digitali. Questa piattaforma, che sarà co-progettata in collaborazione con il Coordinamento Regionale per i Centri di Volontariato (CSV) e le associazioni stesse, rappresenta un passo avanti nel miglioramento della collaborazione e della trasversalità delle relazioni tra gli enti coinvolti.
L’idea centrale del progetto si basa su una raccolta preliminare dei bisogni delle associazioni, che verranno coinvolte attivamente durante tutto il processo di sviluppo della piattaforma.

Inizialmente, saranno organizzati dei focus group con le associazioni locali, per identificare le principali sfide che affrontano nella gestione delle loro attività. Questi incontri costituiranno un momento di ascolto fondamentale per comprendere le necessità specifiche delle realtà associative e mappare i problemi più diffusi, ad esempio la gestione logistica degli eventi, la rendicontazione, le opportunità di finanziamento e partnership. La fase di raccolta delle esigenze non sarà solo informativa, ma rappresenterà anche il primo passo verso la costruzione di una collaborazione più forte e diretta tra le associazioni.

A seguito dei focus group, verrà sviluppato un prototipo della piattaforma che verrà testato insieme alle associazioni. Il modello di co-progettazione permetterà di raccogliere feedback continui durante la fase di sviluppo, per garantire che il prodotto finale sia funzionale e risponda alle esigenze specifiche degli utenti. La piattaforma potrebbe includere la pianificazione e l’organizzazione di eventi, offrendo strumenti per la gestione condivisa delle risorse. Al tempo stesso, promuoverà una maggiore trasparenza e una comunicazione più efficace tra le associazioni, facilitando lo scambio di informazioni, il coordinamento e l’ottimizzazione delle attività.
Uno degli impatti principali del progetto sarà un aumento della densità delle relazioni tra le varie associazioni, che potranno finalmente contare su una rete strutturata per collaborare più facilmente, riducendo sovrapposizioni di attività e competizione per risorse. La piattaforma, infatti, consentirà di promuovere una condivisione più ampia delle informazioni e delle risorse tra le diverse realtà, favorendo una maggiore sinergia a livello territoriale e un migliore utilizzo delle competenze disponibili. Questo sistema non solo migliorerà la capacità delle associazioni di organizzare e promuovere eventi, ma contribuirà anche a creare una maggiore coesione sociale sul territorio.
Nel breve termine, gli outcome attesi includono il miglioramento delle capacità organizzative delle associazioni e un aumento della loro visibilità e accesso a nuove opportunità di collaborazione. A lungo termine, si prevede la creazione di una rete strutturata e funzionale, che faciliterà la crescita e lo sviluppo del settore del volontariato e del terzo settore nella Valtellina, scalabile, in un futuro, anche su altre realtà. Attraverso una maggiore efficienza nella gestione delle risorse e una comunicazione più fluida, la piattaforma contribuirà a rafforzare il ruolo del terzo settore nel tessuto sociale della regione.

La comunicazione del progetto sarà una parte fondamentale del processo, con attività mirate a sensibilizzare le associazioni sull’importanza di questa nuova piattaforma. L’obiettivo finale è di creare un sistema che non solo risponda alle esigenze immediate delle associazioni, ma che rappresenti anche uno strumento di crescita sostenibile per il terzo settore valtellinese, promuovendo coesione, collaborazione e trasparenza a livello locale.

Aquavibes

Categoria: impatto sulla comunità

Roberta Barri
local

Viviana Bianchini
artista

Angela Della Valle
artista

Elisa Dell’Agostino artista

Michele Franzina
artista

Roberto Giacalone
designer

Sonia Maffezzini
artista

Il progetto è finalizzato a promuovere la conoscenza del tema “risorse idriche” e alla sensibilizzazione all’uso consapevole delle stesse. 

La scelta dello scenario è stata motivata dalla realtà locale e territoriale di appartenenza dei membri del Gruppo.

Il progetto è rivolto principalmente alle nuove generazioni, ovvero ragazzi tra i 9 e i 12 anni, in collaborazione con le famiglie e l’istituzione scolastica, al fine di aumentare il senso di comunità e inclusione. La scelta del target di cui sopra è giustificata dalla convinzione che le nuove generazioni possano rispondere positivamente agli input, essendo curiosi e  maggiormente motivati. 

Strumento fondamentale per il monitoraggio delle abitudini relative ai consumi da parte dei soggetti coinvolti è la progettazione di un’APP a scopo educativo-didattico, di cui la musica è parte integrante grazie alla presenza di un brano musicale a tema. 

La prima fase del progetto sarà attivata nelle scuole nel corso del primo quadrimestre dell’anno scolastico 2025/2026 e si identificherà in un momento preparatorio, sviluppato attraverso le competenze di docenti ed eventualmente esperti esterni. L’attività didattica viene preceduta dalla preparazione dei materiali indispensabili per l’attivazione del percorso educativo (tempi previsti: da febbraio ad agosto 2025).

L’utilizzo dell’App consentirà di spostare il focus da una realtà globale ed universale ad una locale e particolare, nella consapevolezza che il singolo può contribuire positivamente al miglioramento dello scenario attuale. 

La musica sarà la protagonista dell’evento corale live comunitario, in quanto linguaggio universale e in grado di veicolare messaggi ed informazioni importanti come il tema dell’acqua nello specifico, della tutela dell’ambiente in generale. 

L’evento rappresenterà la fase conclusiva del progetto, una sorta di feedback “comunitario”, in quanto saranno presenti tutti i soggetti coinvolti nelle precedenti fasi (alunni, famiglie, operatori scolastici, istituzioni, …). La performance musicale avrà lo scopo anche, e ancora, di sensibilizzare la comunità, in quanto il repertorio sarà a tema. I brani presentati, infatti, saranno il risultato di studio e prove nel periodo che precede l’attivazione del progetto, ovvero da febbraio ad agosto 2025.

Il progetto ha lo scopo anche di prevedere gli impatti a breve e lungo periodo. Tra questi possiamo sottolineare l’utilità dell’esperienza estetica corale/musicale e la sensibilizzazione dei ragazzi, oltre alla diffusione su larga scala dell’utilizzo dell’App. Previsto/auspicabile l’ampliamento dell’utenza iniziale, ipotizzando di raggiungere soggetti di associazioni locali, regionali e enti pubblici. 

Prioritario il raggiungimento dell’obiettivo relativo al risparmio idrico, che consoliderebbe  l’acquisizione e l’interiorizzazione di senso civico.

Si ritiene che il progetto sia connotato di trasferibilità e pertanto potrà essere replicato per sensibilizzare su altre tipologie di risorse e consumi, di aree geografiche diverse e differenziate.

IF – Imagine Futures

Categoria: impatto sulla comunità

Indro Alessi designer
Cristian Arosio esperto ambientale
Federico Bonfanti designer

Ambra Molinari
community manager

Caterina Salvo progettista
Villiam Vaninetti local

Applicazione di realtà aumentata e gamification outdoor che permette di visualizzare gli scenari di futuro potenziale sulla base delle scelte operate all’interno del gioco stesso. L’utente, all’interno di un ambiente naturale (es. Bosco), grazie a delle postazioni a zero impatto ambientale (QRcode) inquadra la realtà circostante e visualizza dal proprio cellulare degli scenari di futuro possibili legati agli effetti del climate change. Sullo schermo compariranno delle domande a cui l’utente si relaziona: a seconda della risposta data lo scenario di futuro cambia. Ad esempio “Come sei arrivato qui?” e le opzioni potranno essere: “in auto”, “con mezzi pubblici”, o “in bicicletta”. Se l’utente risponderà “in auto” gli alberi circostanti iniziano a deperire perdendo le foglie. Se invece selezionerà “in bicicletta” la realtà aumentata presenterà l’ambiente intorno uguale/migliore alla realtà es. arrivano gli uccellini. Le domande e gli scenari sono site-specific e possono essere elaborati attraverso percorsi di co-design con le comunità locali (es. scuole). Il gioco prevede 1) un sistema di reward per la % di risposte corrette che crea catena di valore a livello territoriale (coupon per produttori locali); 2) la condivisione dei risultati all’interno della community degli utenti (alla fine del gioco viene presentata una statistica con i risultati degli altri per capire il livello di consapevolezza generale). 

IF è pensato per essere scalato su diverse tipologie di target (bambini, adolescenti, ed anziani, pubblico esperto es. universitari), con una estensione audio per garantirne l’accessibilità a persone con difficoltà visive, e scalato in diversi ambienti naturali. 

Questa esperienza immersiva punta a lavorare sulle emozioni dell’utente che, vivendo la situazione in prima persona, ha l’occasione di relazionarsi da vicino con gli effetti delle proprie azioni sulla crisi climatica e sull’ambiente circostante. In questo modo IF aiuta gli utenti ad immaginare ciò che accadrà in futuro se non ci si attiva pro-clima, e allo stesso tempo dà degli spunti pratici, concreti e calati sulla quotidianità per modificare le proprie scelte di impatto.

CloudFlow

Categoria: impatto sulla comunità

Monica Leoni
local

Elisa De Giovanetti
local

Elisabetta Olgiati
designer

Marina Pensa
esperto ambientale

Mathew Spialtini
designer

Le CloudFlow sono un sistema il cui obiettivo finale è modificare il comportamento di una comunità, passando da un approccio curativo (mi ammalo e prendo i medicinali per guarire) a uno di prevenzione, che coinvolge l’individuo, la società e l’ambiente, con un focus sulla salute mentale, fisica e ambientale.
Le CloudFlow sono hub di persone appartenenti a una stessa località (quartiere, piccolo paese) che erogano attività creative e di impatto, coinvolgendo tre entità appartenenti allo stesso tessuto sociale: bambini e insegnanti (della stessa scuola), genitori e caregiver di bambini (nonni, babysitter), aziende locali.

In una determinata comunità possono nascere da una a diverse CloudFlow, per esempio: alimentazione sana, attività fisica e movimento nella natura, relax e riconnessione con l’ambiente naturale, espressione artistica con materiali di riciclo, gestione delle risorse e riciclo.

La CloudFlow iniziale potrà avere come tema l’alimentazione sana. Nella CloudFlow sono presenti esperti di dominio e rappresentanti delle tre entità. I partecipanti alla CloudFlow sottoscrivono un Patto di Intenti e attuano un piano di monitoraggio dell’impatto.

La CloudFlow propone attività legate alle proprie tematiche simultaneamente a scuole, genitori, caregiver e imprese, per monitorare il cambiamento nel tempo. Ad esempio, la CloudFlow a tema Alimentazione proporrà ai bambini di una scuola la creazione e la cura di un orto e la partecipazione a corsi di cucina per bambini con alimenti sani. Contemporaneamente, alle famiglie e ai caregiver presenterà corsi di ricette per famiglie con alimenti sani, informazioni su dove acquistare alimenti sani e incontri con un nutrizionista. All’azienda (ad esempio al panettiere) presenterà l’efficacia di passare da una produzione principalmente con farina 00 a farina di tipo 2 o integrale e, all’azienda agricola locale, proporrà di organizzare attività nelle scuole, mettendo a disposizione un agronomo per diminuire l’utilizzo di fertilizzanti.

Una CloudFlow è composta da esperti, rappresentanti di insegnanti, genitori e caregiver, imprese, creativi e team CloudFlow che, in maniera partecipata, scrivono e firmano il Patto d’Intenti, il documento che sancisce lo scopo della CloudFlow, monitora l’impatto e detta le linee guida. Tutti i partecipanti alla CloudFlow sono veri e propri azionisti del progetto di comunità.

Entro il 2025 ci prefiggiamo di attivare la prima CloudFlow in un quartiere o piccolo paese, includendo le classi prime di una scuola elementare, i genitori e caregiver dei bambini e 2 imprese. Qualora il pilota avesse successo, proseguiremmo includendo nuove classi e aprendo nuove CloudFlow. Il progetto è totalmente scalabile e replicabile in differenti paesi a livello europeo.

Entro il 2025 utilizzeremo come location luoghi che il comune ci metterà a disposizione (sale comunali, palestre, piazze, parchi) per poi, nel tempo, valutare la possibilità di avere una sede ufficiale di CloudFlow.

I fondi per il 2025 e per gli anni successivi (fino almeno al 2028) verranno ottenuti da fondi pubblici come bandi europei e PNRR. Successivamente, potremmo valutare se alcune aziende sono interessate a diventare shareholders della CloudFlow.

Kidsmeetalps

Categoria: business

Chiara Basilico
artista

Fabio Bulanti
local

Ilaria D’Angelo
esperto ambientale

Alessia Iotti
artista

Michele Portentoso
designer

Negli ultimi anni, a integrazione della consueta offerta educativa tradizionale, hanno sempre più importanza le iniziative promosse da dipartimenti didattici, gruppi di ricerca o specialisti dell’educazione, organizzate sul territorio o all’interno di spazi museali. Questi servizi e proposte sono spesso a solo appannaggio dei grandi centri metropolitani, i cui cittadini possono facilmente ricorrere ad un ampio palinsesto di proposte culturali. Viceversa, terre alte e territori marginali soffrono processi di pauperizzazione paesaggistica, consumo culturale e abbandono dei territori, sovente afflitti da pratiche di patrimonializzazione dei beni faro consueti o da opere di violenta fruizione turistica.

La proposta prevede la costituzione di una realtà imprenditoriale che possa essere portatrice di servizi educativi paralleli a quelli più istituzionali, innestandosi nella volontà di ripristinare quella rete di servizi oggi impoverita, traguardando la necessità di civitas anche tra le Aree Interne (servizi al cittadino) e allontanando invece quella impoverente di urbe (cieca trasposizione di dinamiche metropolitane nelle terre alte, alla ricerca di un playground alpino da offrire). Consapevoli della ricchezza paesaggistica e del patrimonio culturale delle Terre Alte (/Aree Interne), il progetto vuole operare mediante le leve dell’arte e del contemporaneo per mettere in pratica quelle pratiche di salvaguardia del patrimonio immateriale, suggerite altresì dalle Convenzioni Unesco 2003 e dalla Convenzione di Faro 2005, da preferirsi a quelle pratiche più statiche e museificanti tipici del recente tardo novecento, anche mediante approcci partecipativi della comunità; ugualmente la proposta vuole operare per ristabilire quell’identità collettiva spesso smarrita quando l’individuo si ritrova in quei nonluoghi teorizzati da Augè, agendo appunto sull’importanza del paesaggio per l’individuo. 

Operativamente, si prevede l’offerta di un percorsi laboratoriali presso le scuole del territorio, che possano culminare in un evento conclusivo in modalità di festival e che sia anche una proposta di turismo dolce e sostenibili per le amministrazioni locali. Un percorso di trasposizione metasemica del paesaggio ricorrendo alle leve dell’arte e del contemporaneo, che diventando oggetto e strumento di indagine avvii una rigenerazione territoriale, per superare visioni convenzionali, stereotipate e limitanti, ovvero per riconnettere da un lato la cittadinanza, dall’altro il paesaggio stesso. Ugualmente, l’intenzione di avviare percorsi strumentali per sviluppare quella attitudine al pensiero critico necessario alla costruzione dell’adulto del domani, come pure per lo sviluppo di una coscienza collettiva.

Operare sull’infanzia e sui bambini ha grande rilevanza strategica nell’ambito dell’agenda per lo sviluppo ambientale e sostenibile: rappresentano l’adulto del domani (target 2050) e sono oggi idoneo strumento per intercettare famiglie e comunità, in ottica di pratiche partecipative e cittadinanza attiva. 

Il progetto si presta ad una facile scalabilità di target e geografica. Nel primo caso, ai destinatari/clienti più ovvi rappresentati dalle Amministrazioni e dagli Enti Pubblici (Scuole, Biblioteche, Centri civici), è possibile avvicinare educatori e professionisti dell’educazione in percorsi formativi, di aggiornamento o sensibilizzazione. In secondo luogo, purché ri-contestualizzando correttamente il palinsesto dell’offerta, rivolgendosi ad aziende e enti privati nella costruzione di percorsi di team-working, sensibilizzazione ambientale o tutela paesaggistica. In materia di scalabilità geografica, il progetto, che trova la sua origine in un amore per le Terre Alte, puo’ facilmente essere riproposto a comunità e genti oggi separate da impedimenti geografici o orografici, anche transfrontalieri con la vicina Svizzera, ripristinando quel concetto di limes culturale ed economico che ha caratterizzato lo sviluppo delle Alpi fino a metà del 800, brutalmente soppresso con la nascita degli stati nazionali, ora interessati a definire con forza i confini politici.

In giugno 2024, un progetto/evento pilota ha avuto luogo in Tartano (SO). Con esso, è stato possibile confermare quelli che erano stati i bisogno del territorio individuati e si è confermato l’interesse nutrito dalla popolazione e dalle istituzioni scolastiche in riferimento a simili palinsesti.

BLOOM

Categoria: impatto sulla comunità

Franco Giacomelli
esperto ambientale

Novella Parolini
local

Silvia Peluzzi
designer

Martina Rinascimento
designer

Ammar Shawehs
imprenditore

Come possiamo attivare la comunità affinché diventi più solidale, consapevole e promotrice di benessere comunitario e cura della terra?

La civiltà occidentale a causa dell’urbanizzazione e degli stili di vita sempre più frenetici si sta disconnettendo sempre più dalla natura e dalle relazioni solidali con gli Altri. L’isolamento crescente, la perdita di confidenza con la natura e i suoi ritmi portano con sé un crescente disagio psichico e sociale. Da più parti è stato provato che il rapporto con la natura è in grado di abbassare i livelli di stress e aumentare il benessere socio psico fisico. L’esperienza degli orti comunitari e collettivi è in grado di rinforzare le relazioni e l’impegno nell’attuare azioni di cura per la Terra (rigenerazione del suolo, produzione del cibo, rispetto biodiversità, recupero sementi). Negli orti comunitari le diversità personali, culturali, fisiche sono valorizzate permettendo a ognuno di poter mettere a disposizione le proprie competenze per la comunità orto.

Molti orti comunitari vivono la difficoltà di coinvolgere le persone del territorio in parte per mancanza di attrattiva alla partecipazione attiva, in parte per una comunicazione non efficace e per una difficoltà di connessione tra le esperienze degli orti comunitari e la società civile. La società civile spesso non è a conoscenza della realtà dell’orto collettivo nella propria comunità, non conosce i benefici diretti e indiretti che può trarre dal parteciparvi.

Orto comunitario non è solo coltivazione ma è luogo di incontro, di scambio di competenze, di attivazione sociale e di educazione (ambientale, all’accoglienza…).

Bloom vuole essere uno strumento che può dare sostegno agli orti comunitari per coinvolgere più persone del territorio. Permettendo all’orto di dare più visibilità e di divenire più attrattivo per le persone che ne possono vedere i benefici diretti e indiretti che possono ottenere partecipando alle diverse attività legate all’orto, trovando e scambiando le competenze che ognuno ha, o può ottenere dalla partecipazione.

Bloom è uno spazio digitale innovativo che sostiene gli orti comunitari utilizzando dinamiche di gamification e mutualità. I cittadini mettono le proprie competenze (saperi, lavoro, tempo) a disposizione delle varie attività dell’orto e accumulano punti foglie coltivando, curando l’orto, scambiando attrezzature e co-organizzando eventi, laboratori, corsi. I punti foglie possono essere utilizzati per accedere a beni (ortaggi o cibo), partecipare a eventi formativi e ottenere premi (es. sconti in attività etiche locali). Una web-app digitale supporta la gestione delle attività e il monitoraggio dei progressi, rendendo il progetto accessibile e coinvolgente per tutti, anche per chi non è digitalmente autonomo creando delle esperienze fisydigitali. Bloom promuove l’inclusione sociale e l’economia circolare, creando una rete di orti interconnessi e comunità attive, sostenibile e replicabile a livello nazionale ed europeo. In un secondo periodo si ipotizza uno scambio di competenze tra gli orti a livello europeo permettendo ai partecipanti di usufruire di corsi/laboratori/esperienze lavorative negli orti della rete. 

BeLong. Resta per scoprire, torna per sentirti a casa

Category: business

Alessia Arrigoni
environmental expert

Filippo Attanasio
entrepreneur

Nicole Personeni
social cooperative worker

Katarina Riccardi
designer

Elias Rosato
designer

BeLong is a mediation service that connects two seemingly distant yet complementary realities: the Valtellina region, which has the lowest rate of permanently occupied homes in Italy (only 44% according to ISTAT data), and urban workers seeking an authentic experience of reconnecting with nature and community. Our goal is to offer a regeneration opportunity for those who, while not wanting to become digital nomads, are nearing burnout and wish to temporarily distance themselves from the metropolitan hustle.

In response to these needs, we have structured a service of territorial research, mediation, and assurance. In practical terms, it is configured as a corporate welfare product, allowing employees to spend a minimum of one month in smart working in Valtellina, integrating with the territory and its community. We select currently vacant homes and organize training activities to prepare users for a sustainable stay. Furthermore, a key aspect of our strategy is to create synergies with local associations. This generates a positive dynamic: a reciprocal enrichment and interdependence between the involved parties, who become part of the same ecosystem. This mutual exchange strengthens relationships, creating a virtuous cycle of growth and inclusivity. The Valtellina region will benefit from a constant and responsible presence that stimulates the local economy and enhances the area’s resources.

Another potential long-term outcome is that these temporary residents might become permanent ones, addressing a critical need of the region.

This innovative approach offers multiple benefits: companies improve their employees’ well-being and strengthen their image by offering sustainable welfare options, thus increasing their attractiveness.

A team of local residents will welcome newcomers, providing a point of reference and introducing them to the local life and traditions. This guided phase serves as a catalyst for initiating an individual process of openness to the territory, sparking curiosity and interest in fully experiencing the host region. In the medium/long term, the experience evolves from a temporary stay to a true sense of belonging, transforming those who arrive as temporary guests into integral parts of the local life.

Once the experience has begun, our role will be to ensure that the project is carried out in compliance with environmental and social balances, monitoring that the proposed activities align with principles of sustainability and inclusivity.

The business model is economically sustainable for BeLong thanks to the initial investment from partner companies, with a return on investment expected within two years and a forecast to triple the investment in five years. BeLong represents a concrete and replicable solution for revitalizing less populated areas, promoting worker well-being, and supporting sustainable and inclusive economic development.

Valtellina 114 - Podcast

Category: community impact

Rossella Aldegani
social cooperative worker

Andrea Cerri
social cooperative worker

Irene Giorgetti
designer

Arianna Libera
artist

Paolo M. Robles
architect

The “Valtellina 114 – Podcast” project was created with the aim of promoting light and sustainable tourism along the Valtellina Path through a community podcast that focuses on the active participation of both locals and tourists. This initiative is set within the “New Commons” framework, serving as a tool to enhance the Valtellina region, with a particular emphasis on environmental issues and climate change.

The podcast has a dual purpose: on one hand, it aims to raise awareness and share knowledge about sustainable environmental practices; on the other, it offers tools and skills related to podcast creation, including storytelling, theater, and narrative, actively involving the local community. Through stories, testimonies, and creative narratives, the project seeks to promote an authentic immersion into the region, fostering a shared vision of the future that respects Valtellina’s environmental and landscape characteristics.

The project is based on the core values of the New European Bauhaus (NEB), which are reflected in three main components:

  • Beautiful:Storytelling and creative writing will enrich the podcast, while the logo and musical intro for the podcast may be selected through an artistic contest. Enhancing the landscape will further contribute to the project’s aesthetic quality.
  • Sustainable:The entire project will have a low structural and environmental impact, relying on digital tools such as QR codes and an online podcast platform. The topics addressed will include climate change and best environmental practices.
  • Together:The project is conceived through co-design with the local community, promoting networking between local entities and encouraging citizens’ active participation. Its scalable nature means it can be replicated along the entire Valtellina Path and in other areas with specific thematic content.

The main beneficiaries of “Valtellina 114 – Podcast” will be the local citizens, associations, students involved in the educational and co-design processes, as well as tourists, who will be able to access the podcast and its content for free. The project aims to raise local awareness of sustainability issues while offering visitors a more informed and engaging experience of the area.

The project will involve a multidisciplinary team, including trainers and consultants specializing in environmental topics and storytelling, facilitators for the co-design process, and designers for communication and graphic elements. The budget will be used to cover the costs of expert consultations, facilitators, audio-video production, and podcast promotion through panels and maps.

“Valtellina 114 – Podcast” represents an innovative and replicable initiative that aims to promote sustainable tourism, enhance the local area, and build a community that is aware of future environmental challenges. With its inclusive and participatory approach, “Valtellina 114 – Podcast” has the potential to serve as a model for other regions, creating a network of collaboration and environmental awareness on a larger scale.

ReLeaf

Category: business

Noemi Aondio designer

Lucia Caron
designer

Alessandra Coppola designer

Andrea Geminiani
designer

Paolo Sciacchitano
social cooperative worker

ReLeaf is an innovative startup aimed at bringing relief and well-being to natural and human communities through the revitalization of abandoned green spaces. Immersed in a future context characterized by the sharing of natural resources, ReLeaf addresses a crucial question: how can the surplus of these resources, with a focus on unused public green areas, be transformed into vectors for regeneration and collective well-being?

The company’s integrated approach involves several phases. First, it maps the territory to identify abandoned green areas. Once these spaces are located, it conducts a participatory ethnographic analysis that actively engages the local population. This co-creation process ensures that the opinions and needs of the community are at the heart of the work, fostering a strong sense of belonging and gathering valuable data to inform future decisions.

Based on the collected information, ReLeaf develops strategic plans with practical solutions for the regeneration of the identified areas. These plans include guidelines to ensure compliance with environmental standards, making sure that the actions taken are sustainable and respectful of the ecological context. Once approved by public authorities, the company facilitates connections with environmental professionals and ecosystem services teams, ensuring effective and lasting outcomes.

ReLeaf targets two main categories of clients: on one side, public entities that benefit from regeneration services, and on the other, environmental professionals who can increase their visibility and offer their expertise. The company’s mission is to serve as a bridge between the needs of communities and the skills of experts, promoting sustainable and inclusive change. In this way, ReLeaf not only brings life and value back to abandoned spaces but also contributes to a healthier environment and a united, engaged community.

The vision is clear: to transform neglected green areas into opportunities for sustainable development, promoting collective well-being for both the territory and the communities. With this initiative, the company aspires to create a future in which natural resources are managed in a shared and responsible manner, contributing to a cohesive and conscious society. Through its commitment, ReLeaf aims to inspire positive change, representing an opportunity for a new era of collaboration and ecological regeneration.

Genuibit

Category: business

Leonardo Gaist
artist

Tatiana Martinez designer
Andrea Rovetta designer

Samuele Sala Veni
designer

Anna Vezzali
local

Genuibit is the first traceability and certification system that integrates art with technology to create accessible and emotional data communication. The proposal consists of an innovative system aimed at local consortia, designed for the collection, processing, and dissemination of information related to crops. The sensor kit, promoted by the consortia, allows monitoring of environmental parameters specific to each crop, providing a comprehensive overview of the product’s progress in the area. Installed directly by producers, the system offers an economically accessible solution for the certification of product authenticity. This is made possible thanks to the financial support from the consortium members, who facilitate the purchase of the kit at a competitive price, along with a small monthly subscription for the producers. With this structure, producers not only gain access to the certification system but also have the opportunity to select an artist from the available pool to commission personalized artworks that convey the authenticity of the product.

The involvement of artists is one of the key innovations of Genuibit: through the creative interpretation of the collected data, an experiential narrative of the product is created, combining art and science. This approach allows art to complement data, building an empathetic bridge that reconnects consumers to the story and values behind each product, offering a unique perspective on the journey that brings food to their table.

In this way, Genuibit not only supports consortia in achieving transparent and valuable certification, but also provides small producers with advanced communication tools capable of enhancing the genuineness and authenticity of their work. The goal is to make it accessible for all producers, even the smallest ones, to enhance their products and tell the story of their uniqueness through data and art.

Genuibit Wine is the specific kit designed for wine cultivation, which will be launched starting in the Valtellina region. With the support of consortia, the idea aims to expand beyond Valtellina and Lombardy, so that empathetic data communication can become a new storytelling model for various products and territories for the end consumer.

Genuibit is a dynamic name that today focuses on “wine,” but in the future, it could evolve, scaling the same model to tell the story of countless typical products, highlighting their uniqueness.

Comunéla

Category: community impact

Sofia Scognamillo
designer

Diletta Micol Tobia
designer

Luca Toscano designer
Vittoria Viglione
environmental expert

The project aims to create a digital platform to connect the associations of the third sector present in the Valtellina area. Its purpose is to respond to the specific needs of these organizations by optimizing communication and the management of activities and events through digital tools. This platform, which will be co-designed in collaboration with the Regional Coordination for Volunteer Centers (CSV) and the associations themselves, represents a step forward in improving collaboration and the transversality of relationships among the involved entities.
The central idea of the project is based on a preliminary collection of the associations’ needs, which will be actively engaged throughout the development process of the platform.

Initially, focus groups will be organized with local associations to identify the main challenges they face in managing their activities. These meetings will serve as a crucial listening opportunity to understand the specific needs of the associative realities and map the most common issues, such as event logistics, reporting, funding opportunities, and partnerships. The needs assessment phase will not only be informative but will also represent the first step toward building a stronger and more direct collaboration among the associations.

Following the focus groups, a prototype of the platform will be developed and tested with the associations. The co-design model will allow for continuous feedback during the development phase to ensure that the final product is functional and meets the specific needs of the users. The platform may include tools for planning and organizing events, offering resources for shared management. At the same time, it will promote greater transparency and more effective communication among the associations, facilitating the exchange of information, coordination, and optimization of activities.
One of the main impacts of the project will be an increase in the density of relationships among the various associations, which will finally be able to rely on a structured network to collaborate more easily, reducing overlaps in activities and competition for resources. The platform will enable a broader sharing of information and resources among the different entities, fostering greater synergy at the local level and a better utilization of available skills. This system will not only enhance the associations’ ability to organize and promote events but will also contribute to creating greater social cohesion in the area.
In the short term, expected outcomes include improvements in the organizational capabilities of the associations and an increase in their visibility and access to new collaboration opportunities. In the long term, the creation of a structured and functional network is anticipated, which will facilitate the growth and development of the volunteer sector and the third sector in Valtellina, scalable to other realities in the future. Through greater efficiency in resource management and smoother communication, the platform will help strengthen the role of the third sector in the social fabric of the region.

The communication of the project will be a fundamental part of the process, with targeted activities aimed at raising awareness among the associations about the importance of this new platform. The ultimate goal is to create a system that not only addresses the immediate needs of the associations but also serves as a sustainable growth tool for the Valtellina third sector, promoting cohesion, collaboration, and transparency at the local level.

Aquavibes

Category: community impact

Roberta Barri
local

Viviana Bianchini
artist

Angela Della Valle
artist

Elisa Dell’Agostino
artist

Michele Franzina
artist

Roberto Giacalone
designer

Sonia Maffezzini
artist

The project aims to promote awareness of the “water resources” theme and raise sensitivity towards its conscious use.

The choice of the scenario was motivated by the local reality and territorial belonging of the Group’s members.

The project is primarily aimed at new generations, i.e., children aged between 9 and 12, in collaboration with families and the school institution, with the aim of increasing the sense of community and inclusion. The choice of this target is justified by the belief that new generations can respond positively to stimuli, as they are curious and more motivated.

A fundamental tool for monitoring consumption habits among the involved subjects is the design of an educational-didactic APP, in which music plays an integral role thanks to the presence of a thematic song.

The project’s first phase will be implemented in schools during the first semester of the 2025/2026 school year and will serve as a preparatory stage, developed through the expertise of teachers and potentially external experts. The educational activity will be preceded by the preparation of the materials essential for the activation of the educational program (expected timeframe: from February to August 2025).

The use of the App will allow shifting the focus from a global and universal perspective to a local and particular one, with the awareness that individuals can positively contribute to the improvement of the current situation.

Music will be the protagonist of the live community choral event, as it is a universal language capable of conveying important messages and information, such as the theme of water and environmental protection in general.

The event will represent the final phase of the project, a sort of “community” feedback, as it will involve all the subjects who participated in the previous phases (students, families, school staff, institutions, etc.). The musical performance will also aim to further raise community awareness, as the repertoire will be thematic. The songs presented will be the result of study and rehearsals in the period leading up to the project’s activation, i.e., from February to August 2025.

The project also aims to anticipate short and long-term impacts. Among these, we can highlight the usefulness of the choral/musical aesthetic experience and the increased awareness among children, as well as the widespread use of the App. The initial user base is expected/hopeful to expand, potentially reaching subjects from local associations, regional organizations, and public entities.

A priority is achieving the goal of water savings, which would consolidate the acquisition and internalization of civic responsibility.

The project is considered to have transferability and, therefore, could be replicated to raise awareness on other types of resources and consumption, in different and varied geographical areas.

IF – Imagine Futures

Category: community impact

Indro Alessi designer
Cristian Arosio
environmental expert
Federico Bonfanti
designer

Ambra Molinari
community manager

Caterina Salvo
designer
Villiam Vaninetti
local

Augmented reality and gamification app to visualise potential futures scenarios, based on active choices made throughtout the game. The user within a natural environment (i.e. forest), supported by low-impact infrastructures (QRcodes), frames the sourroundings with her selfphone and visualises possible future scenarios affected by climate-change. The user has to react to pop-ups input and questions: the type of answers define the response of the environment and the scenario shifts. For instance, a potential question could be “How did you get here?” “By car”, “by public transport”, “by bike”. If the answer is “by car” then the trees would start to suffer, on the contrary, if the answer is “by bike” the nature would flourished. Questions and scenarios are site-specific and potentially co-developed with local communities (i.e. schools) and local experts. The gamification part entails 1) a reward system based on the % of the correct answers contributing to local economy (voucher systems); 2) sharing the results within the users’ community (at the end of the game a statistic will appear showing the general level of awareness).

IF is scalable to reach different target groups (children, teenagers, elders and experts on the topics – university students), supplied with and audio track to guarantee accessibility for people with visual impairments and to be adapted to different environments.

IF aims to immerge the users and trigger theirs emotions. The first-hand experience allows to gain consciousness regarding the consequences of our actions on the environment. IF facilitates the imagination of what will happen in the future if we do not act now! At the same time, it gives practical ideas for daily best practices to reduce our impact on the planet.

CloudFlow

Category: community impact

Monica Leoni
local

Elisa De Giovanetti
local

Elisabetta Olgiati
designer

Marina Pensa
environmental expert

Mathew Spialtini
designer

CloudFlows are a system whose ultimate goal is to change the behavior of a community, shifting from a curative approach (I get sick and take medicine to recover) to a preventive one, involving the individual, society, and the environment, with a focus on mental, physical, and environmental health.
CloudFlows are hubs of people from the same locality (neighborhood, small town) that deliver creative and impactful activities, involving three entities belonging to the same social fabric: children and teachers (from the same school), parents and caregivers of children (grandparents, babysitters), local businesses.

In a given community, one or more CloudFlows can emerge, such as: healthy eating, physical activity and movement in nature, relaxation and reconnection with the natural environment, artistic expression with recycled materials, resource management, and recycling.

The initial CloudFlow could have healthy eating as its theme. The CloudFlow involves domain experts and representatives of the three entities. Participants in the CloudFlow sign a Pact of Intent and implement an impact monitoring plan.

The CloudFlow proposes activities related to its themes simultaneously to schools, parents, caregivers, and businesses to monitor changes over time. For example, the Food-themed CloudFlow will propose that school children create and maintain a vegetable garden and participate in cooking classes with healthy ingredients. Simultaneously, it will offer families and caregivers cooking courses with healthy ingredients, information on where to buy healthy foods, and meetings with a nutritionist. To businesses (e.g., the local bakery), it will demonstrate the benefits of switching from primarily using all-purpose flour to using type 2 or whole wheat flour. To the local farm, it will propose school activities and offer an agronomist to help reduce fertilizer use.

A CloudFlow is composed of experts, representatives of teachers, parents and caregivers, businesses, creatives, and the CloudFlow team who collaboratively write and sign the Pact of Intent, a document that defines the CloudFlow’s purpose, monitors its impact, and sets guidelines. All participants in the CloudFlow are genuine stakeholders in the community project.

By 2025, we aim to activate the first CloudFlow in a neighborhood or small town, including first-grade classes from an elementary school, parents and caregivers of the children, and two businesses. If the pilot is successful, we will continue by including new classes and opening new CloudFlows. The project is fully scalable and replicable in different countries across Europe.

By 2025, we will use locations provided by the municipality (community halls, gyms, squares, parks) and later consider establishing an official CloudFlow headquarters.

Funding for 2025 and subsequent years (at least until 2028) will come from public sources such as European grants and the PNRR. Afterward, we may explore whether some companies are interested in becoming shareholders of the CloudFlow.

Kidsmeetalps

Category: business

Chiara Basilico
artist

Fabio Bulanti
local

Ilaria D’Angelo
environmental expert

Alessia Iotti
artist

Michele Portentoso
designer

In recent years, alongside traditional educational offerings, increasing importance has been given to initiatives promoted by educational departments, research groups, or education specialists, organized either locally or within museum spaces. These services and initiatives are often the exclusive preserve of large metropolitan centers, where citizens can easily access a wide range of cultural offerings. Conversely, highland areas and marginal territories suffer from landscape impoverishment, reduced cultural consumption, and depopulation, often aggravated by practices of patrimonializing traditional landmark assets or by exploitative tourism.

The proposal envisions the establishment of an entrepreneurial entity capable of providing alternative educational services to the more institutional ones, with the aim of restoring the now depleted network of services, addressing the need for civitas (citizen services) even in highland areas, and distancing itself from the impoverishing concept of urbe (the blind transposition of metropolitan dynamics into highlands, turning them into an alpine playground). Aware of the rich landscape and cultural heritage of the highlands, the project seeks to leverage art and contemporary practices to implement the preservation of intangible heritage, as suggested by the UNESCO 2003 Convention and the Faro Convention 2005. These approaches, which emphasize community participation, are favored over the more static and museum-like practices typical of the late 20th century. Likewise, the proposal aims to restore the collective identity often lost when individuals find themselves in the non-places theorized by Augé, focusing on the importance of the landscape for the individual.

Operationally, the proposal includes the offering of laboratory-based courses in local schools, culminating in a final event in the form of a festival, which would also serve as a model of soft and sustainable tourism for local administrations. A metasemic transposition of the landscape, using the tools of art and contemporary practices, would become both the subject and instrument of investigation, driving territorial regeneration, overcoming conventional, stereotypical, and limiting views, and reconnecting both the community and the landscape itself. Additionally, the intention is to develop instrumental pathways to foster critical thinking, essential for shaping the adults of tomorrow.

Focusing on childhood and children holds great strategic relevance within the framework of the agenda for environmental and sustainable development: they represent the adults of tomorrow (target 2050) and, today, serve as an ideal means to engage families and communities in participatory practices and active citizenship.

The project is highly scalable both in terms of target audiences and geography. Regarding target scalability, beyond the most obvious clients, represented by public administrations and agencies, educators and education professionals can be involved in training, updating, or awareness-raising courses. Furthermore, with appropriate contextualization of the offerings, the project can extend to private companies and entities, for team-working sessions, environmental awareness, or landscape conservation programs. Geographically, the project, which originates from a passion for the highlands, can easily be replicated in communities separated by geographical or orographic barriers, including cross-border regions such as neighboring Switzerland, restoring the concept of cultural and economic limes that characterized the development of the Alps until the mid-19th century, which was brutally suppressed with the rise of nation-states and their political boundaries.

In June 2024, a pilot project/event took place in Tartano (SO). Through this initiative, it was possible to validate the previously identified needs of the territory and confirm the interest expressed by both the local population and educational institutions in relation to such programs.

BLOOM

Category: community impact

Franco Giacomelli
environmental expert

Novella Parolini
local

Silvia Peluzzi
designer

Martina Rinascimento
designer

Ammar Shawehs
entrepreneur

How may we activate the community so that it becomes more supportive, aware and promoter of community well-being and care for the earth?

Western civilisation, due to urbanization and increasingly frenetic lifestyles, is becoming increasingly disconnected from nature and solidary relations with Others. Increasing isolation and loss of familiarity with nature and its rhythms bring with it growing psychological and social discomfort. It has been proven in many cases that a relationship with nature can lower stress levels and increase socio-psycho-physical well-being. The experience of community and collective gardens is able to strengthen relationships and commitment in the implementation of actions of care for the Earth (soil regeneration, food production, respect for biodiversity, seed recovery). In community gardens, personal, cultural and physical diversities are valorised, allowing everyone to make their skills available to the community garden.

Many community gardens experience difficulties in involving local people, partly due to a lack of attraction to active participation, partly due to ineffective communication, and partly due to a difficulty in connecting community garden experiences with civil society. Civil society is often unaware of the reality of community gardens in its own community and does not know the direct and indirect benefits it can gain from participating in them.

Community garden is not only cultivation but a place for meeting, exchange of skills, social activation and education (environmental, welcoming…).

Bloom wants to be a tool that can support community gardens to involve more people in the area. Allowing the garden to gain more visibility and become more attractive to people who can see the direct and indirect benefits they can obtain by participating in the various activities related to the garden, finding and exchanging the skills that everyone has, or can obtain from participation.

Bloom is an innovative digital space that supports community gardens using gamification and mutuality dynamics. Citizens put their skills (knowledge, work, time) at the disposal of the garden’s various activities and accumulate leaf points by cultivating, tending the garden, exchanging equipment and co-organising events, workshops, courses. Leaf points can be used to access goods (vegetables or food), participate in training events and obtain rewards (e.g. discounts in local ethical activities). A digital web-app supports activity management and progress monitoring, making the project accessible and engaging for all, even the digitally-impaired by creating phygital experiences. Bloom promotes social inclusion and the circular economy by creating a network of interconnected gardens and active communities that is sustainable and replicable on a national and European level. In a second period, an exchange of skills between the gardens at European level is envisaged, enabling participants to benefit from courses/workshops/work experience in the network’s gardens.

In 2050 …

  1. Commercial interests are compatible with artistic ideals, as cultural and creative sectors are recognized for both their intrinsic artistic value and their economic value, capable of generating growth, competitiveness, creativity, and innovation.
  2. In order to make European culture competitive on a global level, the European Union supports transnational circulation and the co-production of works between different states to make works accessible beyond national borders, while preserving the cultural and linguistic diversity of individual states.
  3. Entities operating in the cultural and creative sectors have received adequate training on environmental sustainability and can provide services in full compliance with current regulations.
  4. The organic waste materials that began to be used in the 1920s are the new standard, and new ones are emerging.
  5. Technology—particularly virtual reality and augmented reality—plays a fundamental role in the production of culture, extending its audience. For this reason, studies on the impact generated by technology have advanced and allow for decisions that align with the objectives of the Green Deal, especially in the audiovisual sector.
  6. Education is no longer based solely on the rigid paradigm of formal learning; rather, it is a hybrid between traditional approaches and alternative learning methods, particularly home-schooling, given the increasing number of digital nomads.
  7. Lifelong Learning is adopted, not with the utilitarian aim of improving individuals’ productivity, but with the humanistic aspiration of enhancing society.. Ciò ha permesso la creazione di un sistema educativo flessibile, inclusivo e diffuso.
  8. Education is predominantly outdoor from early childhood, so that children can become familiar with their surrounding nature and learn to take care of it from a young age, through structured activities aimed at this purpose.
  9. Education, art, and culture play a key role in the development of a shared ecological consciousness.

Nel 2050 …

  1. Le cooperative di comunità si sono diffuse esponenzialmente, sopperendo al bisogno di servizi per il welfare ed alleggerendo le pubbliche amministrazioni.
  2. Le cooperative di comunità migliorano la qualità della vita locale e rendono i territori più resilienti attraverso l’utilizzo sostenibile delle risorse e la creazione di nuovi servizi e opportunità.
  3. Le cooperative di comunità rigenerano le economie locali, rafforzano il senso di appartenenza e promuovono la sostenibilità a lungo termine attraverso l’impegno collettivo e la valorizzazione delle risorse del territorio.
  4. Le foreste sono valorizzate come ecosistemi complessi, contribuendo a un’economia sostenibile e climaticamente neutra con strategie di gestione innovative.
  5. Le foreste vengono gestite in modo sostenibile, integrando biodiversità e servizi ecosistemici, per garantire benessere delle comunità e ripristino degli ecosistemi.
  6. Le aree naturali vengono rigenerate e protette, con il 30% del territorio nazionale tutelato, promuovendo la biodiversità e il ripristino degli ecosistemi.
  7. La tecnologia rende possibile uno sviluppo più sistematico e strutturato di reti di acquisto, riciclo, riuso e condivisione.
  8. Il consumo alimentare si trasforma, favorendo il collegamento tra cittadini e produttori locali, riducendo l’impatto ambientale e promuovendo un’economia più giusta e sostenibile.
  9. Il coworking e il co-living promuovono un ambiente collaborativo e sostenibile, trasformando il modo in cui lavoriamo e viviamo, contribuendo a una società più coesa e connessa.
  10. Gli spazi di coworking e co-living favoriscono l’innovazione e il benessere, supportando la crescita delle competenze e creando comunità resilienti e solidali, pronte ad affrontare le sfide del futuro.

Nel 2050, l’Italia …

  1. Sviluppa infrastrutture idriche innovative per recuperare e riutilizzare le acque reflue, assicurando disponibilità di acqua potabile in ogni regione.
  2. Sviluppa sistemi di monitoraggio e prevenzione per ridurre significativamente i danni da eventi climatici estremi, rafforzando la resilienza delle comunità locali e riducendo i danni economici e umani del 40% nelle regioni vulnerabili.
  3. Promuove la cooperazione tra le comunità locali per garantire la gestione sostenibile delle risorse idriche, riducendo la dispersione nelle reti del 50%.
  4. Promuove l’innovazione tecnologica nelle centrali idroelettriche per ottimizzare l’efficienza energetica e ridurre le perdite idriche, garantendo un uso sostenibile delle risorse
  5. Protegge e si gestisce in modo attivo l’acqua dolce, mitigando gli effetti dello scioglimento dei ghiacciai e garantendo un futuro sostenibile per le comunità montane e le risorse idriche del Paese.
  6. Riqualifica gli spazi urbani per promuovere l’agricoltura sostenibile, riducendo le emissioni di gas serra e garantendo cibo fresco e accessibile.
  7. Integra soluzioni basate sulla natura per trasformare le aree verdi urbane in spazi resilienti che migliorano la gestione delle acque, promuove la biodiversità e offre co-benefici socio-economici, contribuendo a combattere gli impatti del cambiamento climatico nelle città.
  8. Garantisce l’accesso a acqua potabile sicura e di qualità, riducendo l’inquinamento da microplastiche e malattie idro-diffuse, per proteggere la salute di tutti e prevenire la morte di bambini per malattie.
  9. Investe in tecnologie innovative per gestire le risorse idriche, garantendo una maggiore resilienza alle siccità e preservando l’acqua per le generazioni future.

Nel 2050, l’Italia …

  1. Innova costantemente nelle tecnologie di raffreddamento urbano per migliorare la vivibilità delle città e ridurre il consumo energetico.
  2. Collega le comunità energetiche rinnovabili per creare una rete di solidarietà energetica che riduce le disuguaglianze e promuove l’uguaglianza nell’accesso all’energia.
  3. Guida la transizione verso un sistema energetico completamente rinnovabile, dimostrando un futuro sostenibile possibile e vantaggioso per tutti.
  4. Implementa pratiche di design integrato e innovazioni sociali per trasformare gli edifici in spazi a zero energia e zero emissioni, contribuendo a un futuro sostenibile.
  5. Sostiene la crescita dei distretti di produzione a chilometro zero, promuovendo l’acquisto di cibo biologico e locale per garantire freschezza e ridurre l’impatto ambientale.
  6. Ripristina gli ecosistemi naturali e implementa pratiche di gestione sostenibile per ridurre il 85% degli incendi nelle regioni più colpite, garantendo un futuro più sicuro per le foreste.
  7. Aumenta la consapevolezza ambientale e incoraggia le iniziative comunitarie per mitigare l’impatto delle isole di calore nelle città, migliorando la qualità della vita per l’80% della popolazione urbana.
  8. Investe massicciamente nella ricerca e sviluppo di soluzioni innovative per affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici sulla salute pubblica, collaborando con istituzioni internazionali per condividere conoscenze e risorse.
  9. Promuove la resilienza climatica attraverso la valorizzazione delle infrastrutture verdi e blu, integrando soluzioni naturali nella pianificazione urbana.

Nel 2050 …

  1. La popolazione mondiale è aumentata esponenzialmente, mentre quella italiana è diminuita, arrivando ad un rapporto 1:1 tra i cittadini in età lavorativa e non (intendendo con “età lavorativa” la fascia di età tra i 15 e i 64 anni)
  2. La produzione agricola è più florida grazie all’aumento delle popolazioni di impollinatori e può sfamare la popolazione globale crescente, facendo guadagnare all’Europa un ruolo cruciale nel mercato alimentare mondiale.
  3. Il riscaldamento globale è stato contenuto entro 1.5°C grazie anche al ripristino di tutti gli ecosistemi bisognosi di recupero.
  4. L’inquinamento atmosferico non è più nocivo per gli esseri viventi e la maggior parte della popolazione può continuare a vivere nelle città.
  5. La mobilità interna tra regioni o tra comuni della stessa regione è aumentata, anche a causa degli effetti del cambiamento climatico.
  6. Le persone residenti nelle aree più colpite dagli effetti del cambiamento climatico hanno trasferito la propria residenza prevalentemente nelle aree montane.
  7. Le aree montane sono il principale scenario di lavoro da remoto per gli abitanti delle città, risolvendo così il problema della mancanza di impiego in queste aree e permettendo di lavorare in condizioni ragionevoli almeno nei mesi più caldi.
  8. Esistono nuove forme di tutela della montagna per fare in modo che la migrazione verso questi territori non danneggi un ecosistema già fragile in partenza.
  9. Ci sono nuovi strumenti di governance che regolano i rapporti tra la montagna e la metropoli
  10. Non esistono più i voli low-cost ed al loro posto ci sono incentivi verso modelli di mobilità sostenibile come i cammini ed il cicloturismo.