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Il Design Sprint è un processo per trovare idee innovative e risolvere grandi problemi in pochi giorni, aiutando a definire in modo concreto obiettivi e problematiche e a realizzare un prototipo di alto livello testato con persone reali. Lo Sprint suddivide il lavoro in micro problemi, e aiuta il team a focalizzarsi su un goal alla volta. La versione classica del metodo (rif. Knapp nel testo “Sprint: how to solve big problems and test new ideas in just five days” – 2016) prevede 5 fasi in 5 giorni di lavoro, mentre il progetto utilizza la versione più “rapida” del metodo, detta Design Sprint 2.0, che ottimizza i tempi e rende il processo più efficace.

Cosa sono i Design Sprint 2.0?

Il metodo Design Sprint è stato ideato da Jake Knapp ed è stato inizialmente utilizzato da Google Ventures per supportare la crescita di startup e agevolare lo sviluppo di esperienze digitali. Questo metodo nasce con l’intento di velocizzare il lancio dei prodotti in ottica di risparmio del tempo e delle risorse necessarie.

L’approccio Design Sprint viene usato principalmente per rispondere ad una sfida interna all’ azienda, ha una durata definita di cinque giorni con lo scopo di costruire un prototipo testabile di un prodotto/servizio, partendo da un’idea.

Le fasi, nello specifico, sono le seguenti:

  1. Map – mappatura del processo. Analisi del contesto e obiettivo.
  2. Sketch – disegno delle soluzioni proposte
  3. Decide – scelta di una soluzione univoca
  4. Prototype – costruzione di una “facciata realistica” della soluzione
  5. Test – prova del prototipo con i clienti

La metodologia fa leva significativa sulla capacità delle persone coinvolte nell’essere creative, incentiva un approccio critico prevedendo un numero maggiore di sessioni dedicate alla riflessione individuale su una domanda principale; si focalizza nello specifico sulla fase di convergenza e non di divergenza, ponendo molta enfasi sui momenti decisionali, che spesso vengono gestiti tramite votazioni.

Il team di lavoro è generalmente composto da 5-8 persone con background eterogenei e che include gli stakeholder di progetto e lo staff dedicato allo sviluppo dell’idea. Non è escluso che possano essere invitati, a seconda dell’esigenza, esperti su specifiche tematiche.

Rilevante, il ruolo ricoperto dalla prototipazione: non ci si limita a definire i passi al fine di immaginare un’idea, una soluzione, ma si permette al team di lavoro di arrivare ad una sua realizzazione, mediante il confezionamento di un prototipo fisico. Il metodo permette dunque di iniziare a prototipare rapidamente, per raccogliere feedback immediati dagli utenti. Questo consente di esplorare idee che in genere verrebbero scartate a priori dall’azienda e riduce anche il costo del fallimento.

Il metodo è conosciuto e utilizzato a livello internazionale dalle aziende più quotate come Lego, Slack, Nest, Airbnb, N26 e IBM, solo per citarne alcune.

Il progetto Design Sprint 4Planet, utilizza la versione del metodo Design Sprint 2.0, che ottimizza i tempi e rende il processo più efficace. Il metodo Design Sprint 2.0 è pensato per funzionare non solo nelle startup, ma anche nelle organizzazioni che non possono dedicare un’intera settimana al processo, richiedendo la presenza del committente/cliente e del suo team solamente per pochi giorni e prevede, inoltre, la possibilità di essere svolto interamente o in parte in uno spazio digitale, con team remoti e distribuiti.